Strega 2022 4 - 6
I LIBRI CHE ABBIAMO LETTO
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Si candida a leggerlo:
2
recensioni
francesca
11 Mag 2022
Non è di guerra che voglio leggere, e Ancor meno mi attira la storia dell'ex Jugoslavia, È stata la guerra più vicina a noi , più recente in Europa è quella che ho meno capito, erano anni di intenso lavoro di mamma,il mondo intorno non mi interessava.
Dopo poche pagine, la scrittura asciutta della carati mi ha sedotta, la storia della fuga dalla guerra era vera, così vera da cominciare ad affezionarmi ad Aida.
Ed Aida quo vadis ? è proprio il film visto da poco alla rassegna promossa da Mario! Sempre di orrore e guerra e famiglia si tratta.
La scrittura della carati, che è al suo primo libro, è veloce, libera di condurti in una storia di sconvolgimenti e sofferenza vissuti con lentezza ma il ritmo della narrazione non ha pause ed ora c'è l ukraina e un'altra guerra che si sovrappone con la violenza del presente al racconto della carati.
La fuga della popolazione, la forza delle donne e lo sguardo dei bambini ci sono stati anche allora e ci sono oggi in ukraina.
E poi saremo salvi è un libro che pur ritrovando la memoria degli anni 90, tocca profondamente i nostri cuori turbati dalla guerra attuale.
L autrice scrive bene, con uno stile asciutto ci mostra la vita di una giovane coppia e testimonia l'illusione di chi deve lasciare la propria CASA e crede di farlo per qualche giorno, la caparbietà di chi resta, l'azione forte e fiera di chi attraversa la vita e la fuga dalla guerra non è la sola prova da affrontare
Dopo poche pagine, la scrittura asciutta della carati mi ha sedotta, la storia della fuga dalla guerra era vera, così vera da cominciare ad affezionarmi ad Aida.
Ed Aida quo vadis ? è proprio il film visto da poco alla rassegna promossa da Mario! Sempre di orrore e guerra e famiglia si tratta.
La scrittura della carati, che è al suo primo libro, è veloce, libera di condurti in una storia di sconvolgimenti e sofferenza vissuti con lentezza ma il ritmo della narrazione non ha pause ed ora c'è l ukraina e un'altra guerra che si sovrappone con la violenza del presente al racconto della carati.
La fuga della popolazione, la forza delle donne e lo sguardo dei bambini ci sono stati anche allora e ci sono oggi in ukraina.
E poi saremo salvi è un libro che pur ritrovando la memoria degli anni 90, tocca profondamente i nostri cuori turbati dalla guerra attuale.
L autrice scrive bene, con uno stile asciutto ci mostra la vita di una giovane coppia e testimonia l'illusione di chi deve lasciare la propria CASA e crede di farlo per qualche giorno, la caparbietà di chi resta, l'azione forte e fiera di chi attraversa la vita e la fuga dalla guerra non è la sola prova da affrontare
Irene
02 Mag 2022
Mi candido anche per "E poi saremo salvi"
1 recensione
irene
06 Mag 2022
Dopo la delusione de "Lo stradario" mi sono riconciliata come ogni anno col Premio Strega. Questo libro è struggente, mai come in questo anno, in questi giorni e in questo momento così attuale. E' la storia della vita di una famiglia raccontata da una bambina di 6 anni, costretta dalla guerra a fuggire con la sua famiglia dalla Bosnia, che cresce assieme al lettore diventando un medico affermato. E' la storia della sofferenza, raccontata con stile fluido, cruda, pur con alcuni spazi di gioia e speranza, pur non essendo una storia a lieto fine. Lettura avvincente, narrrato di corsa, come di corsa l'ho letto. Ogni momento era per me buono per vivere insieme ad Aida, alla fermata del bus, sulla funicolare, aspettando davanti ad un ufficio, insomma ho fatto mie le sofferenze di Aida, perchè lei rappresenta ognuno con le sue piccole o grandi battaglie della vita a cui non possiamo e non dobbiamo arrenderci, un libro di speranza. Non mi basta la recensine per trasmettervi quello che ho provato: insomma un libro Strega, unl libro per tutti.
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4
recensioni
Sara Ghersina
22 Gen 2023
pt2 - possono solo essere osservate, non per forza capite e sicuramente mai giudicate.
Claudia e Francesco cercano di essere integri e fedeli a loro stessi, proprio grazie all'esperienza delle proprie contraddizioni, mettendo sempre in discussione il paradigma sociale imposto che ci vuole tutti realizzati grazie alla stessa formula.
Non saprei dire se ci sono riusciti, ad essere integri e felici, ma sicuramente sono stati coraggiosi.
Claudia e Francesco cercano di essere integri e fedeli a loro stessi, proprio grazie all'esperienza delle proprie contraddizioni, mettendo sempre in discussione il paradigma sociale imposto che ci vuole tutti realizzati grazie alla stessa formula.
Non saprei dire se ci sono riusciti, ad essere integri e felici, ma sicuramente sono stati coraggiosi.
Sara Ghersina
22 Gen 2023
Ci hanno insegnato, non so se consapevolmente o meno, che esiste un unico percorso per poter essere felici. Fatto di tappe ed obiettivi prestabiliti.
Laurea, lavoro, matrimonio, comprare una casa, avere dei figli.
È come una sorta di caccia al tesoro dove conosci perfettamente le tappe e la posta in gioco, ma non hai idea di quale sia il percorso per raggiungerle.
Per alcuni di noi queste tappe sono realmente una necessità fisiologica, che ha come ricompensa la felicità e la pienezza.
Per altri, invece, questo destino che sembra essere già scritto, è un ostacolo con cui confrontarsi ogni giorno perché se anche non lo senti tuo, è sempre lì a farti sentire inadeguato e fuori luogo.
Per gli "spatriati", questa vita fatta di tappe prestabilite non è che una prigione, che rischia di portare inevitabilmente alla depressione.
Essere uno Spatriato significa sentire la necessità di trovarsi un proprio percorso individuale, sicuramente spaventoso, perché nessuno prima lo ha percorso e quindi può guidare i tuoi passi incerti, ma al tempo stesso meraviglioso perché, magari anche solo momentaneamente, ti regala la sensazione di avere un posto nel mondo in cui non ci si sente stretti.
Desiati in "Spatriati" parla esattamente di questo, e lo fa con estrema delicatezza: racconta la magia dell'individuale, rendendola accessibile anche a chi quel vissuto non lo ha. Perché la felicità e la scoperta di sé sono esperienze intime che ...
Laurea, lavoro, matrimonio, comprare una casa, avere dei figli.
È come una sorta di caccia al tesoro dove conosci perfettamente le tappe e la posta in gioco, ma non hai idea di quale sia il percorso per raggiungerle.
Per alcuni di noi queste tappe sono realmente una necessità fisiologica, che ha come ricompensa la felicità e la pienezza.
Per altri, invece, questo destino che sembra essere già scritto, è un ostacolo con cui confrontarsi ogni giorno perché se anche non lo senti tuo, è sempre lì a farti sentire inadeguato e fuori luogo.
Per gli "spatriati", questa vita fatta di tappe prestabilite non è che una prigione, che rischia di portare inevitabilmente alla depressione.
Essere uno Spatriato significa sentire la necessità di trovarsi un proprio percorso individuale, sicuramente spaventoso, perché nessuno prima lo ha percorso e quindi può guidare i tuoi passi incerti, ma al tempo stesso meraviglioso perché, magari anche solo momentaneamente, ti regala la sensazione di avere un posto nel mondo in cui non ci si sente stretti.
Desiati in "Spatriati" parla esattamente di questo, e lo fa con estrema delicatezza: racconta la magia dell'individuale, rendendola accessibile anche a chi quel vissuto non lo ha. Perché la felicità e la scoperta di sé sono esperienze intime che ...
irene
14 Giu 2022
Incoraggiata da Clelia mi candido per fare un confronto per la votazione finale
Stefano Fonzi
03 Apr 2022
Mi candido
2 recensioni
Clelia
26 Lug 2022
All’inizio le pedine sono disposte sulla scacchiera con relazioni che creano aspettative (il padre di lei ha una storia adultera e felice con la madre di lui), ma lo sviluppo del libro è una collezione enciclopedica di rapporti amorosi e acrobazie sessuali fra etero, omo, fra adulti e giovani e gruppi in tutte le salse. Nello schema narrativo è lei che racconta a lui queste esperienze, in spregio all’amore “tradizionale” forte di innamoramento e conoscenza profonda che lui le offre per tutto il libro, che scivola su un piano inclinato. Troppo lungo per quello che vuole dire.
Stefano Fonzi
25 Mag 2022
Spatriati intesi come precari, oltre che senza terra, diversi, inclassificabili, incerti. O forse liberati. Alla ricerca di un se` difficile da raggiungere per due ragazzi della provincia pugliese il cui rapporto resiste al tempo, alle fughe, alle rincorse, alle gelosie, alle battaglie dirette. Storia di amicizia e forse amore quasi "una corrispondenza di amorosi sensi" tra due ragazzi irrisolti apparentemente. Una scrittura elegante e intima che racconta con naturalezza dei momenti difficili, ruvidi e crudi per entrambi che si scoprono e si leggono anche nella distanza non solo fisica. Distanza che non recide la connessione di queste due anime, palpabile e che ci consente di seguirli per almeno due decenni attraverso la ricerca difficile della verità, dell'amore, dell'identità sessuale e della felicità. Libro ruvido e delicato al contempo, perché descrive anche realtà presunte date da etichette che Claudia e Francesco subiscono, ma cui si ribellano, anche a costo di essere "Spatriati". Libro sull'autenticità in fondo, che merita, a mio parere, non solo l'avanzamento tra i cinque finalisti...
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1
recensione
Costanza
06 Mag 2022
Io
2 recensioni
Clelia
21 Mag 2022
L’ho cominciato subito dopo “Niente di vero”, e la prima impressione è stata quella di una traduzione non fluida, la seconda di un bandolo difficile da acchiappare, la terza di un ossessivo e inutile ricordare che si sta guardando attraverso gli occhi della protagonista (il nome di Caterina sembra ricorrere più di ogni altra parola). Nonostante io ami, nel lavoro, la fase di cantiere, le descrizioni sono noiose. L’unica scommessa è il rapporto con un operaio inesistente/esistito/immaginario in chiave immaginifica sudamericana.
Costanza
06 Mag 2022
Ho letto questo libro perché mi dispiaceva rimanesse senza una recensione… Devo dire che ho fatto fatica ad arrivare in fondo anche se è abbastanza breve. Racconta la storia di una giovane ingegnere che si occupa di un cantiere con il desiderio di descrivere il sottile maschilismo, l’ignoranza, le difficoltà della burocrazia e il mondo di paure e pensieri che accompagnano una giovane donna sola con un futuro lavorativo opaco. Si intuisce cosa vorrebbe descrivere ma non lo riesce a fare, le pagine scorrono senza che il lettore possa comprendere i sentimenti che l’autrice vorrebbe proporgli, e neanche la trama che non c’è. Non credo che un libro così possa vincere il premio strega ma neanche avrei mai scommesso anche solo su una sua candidatura.