A caccia del reale....
Carlo mi ha chiesto il testo delle citazioni tratte dal libro “Resuscitare” di Christian Bobin, lette giovedì scorso a conclusione della serata degli Scompaginati.
Ho pensato di pubblicarle qui per tutti: e in effetti, credo, si addice a questa rubrica lo sguardo trascendente di un autore, che del reale rivela l’anima penetrandolo delicatamente.
"Avrei voluto trascorrere la vita senza dire una parola
oppure dicendo solo parole necessarie alla venuta dell'amore e della chiarezza,
pochissime parole in realtà, molto meno delle foglie sui rami del tiglio.”
“Talvolta ascolto le voci senza lasciarmi distrarre dalle parole che contengono. In quei momenti sono le anime che sento. Ciascuna ha la vibrazione che le è propria. Certe emettono solo note stonate: bisognerebbe che un Dio ne tendesse nuovamente le corde, come un cieco che accorda un pianoforte.”
Ancora, sulla propria scrittura:
"Scrivo con una minuscola bilancia come quelle utilizzate dai gioiellieri.
Su un piatto depongo l’ombra e sull’altro la luce. Un grammo di luce fa da contrappeso a diversi chili d’ombra.
Infine, sull’ascolto (e l’amore)
"Un giorno sono entrato in un luogo dove ogni parola di uno veniva colta senza fallo dall'altro. Lo stesso accadeva per ciascun silenzio. Non era la fusione che conoscevano gli amanti all'inizio del loro amore e che è uno stato irreale e distruttore. Nell'ampiezza di questo legame, c'era qualcosa di musicale e in esso noi eravamo simultaneamente insieme e separati, come le due ali diafane di una libellula. Avendo conosciuto questa pienezza, so che l'amore non ha nulla a che vedere con il sentimentalismo che striscia nelle canzoni e non sta nemmeno dalla parte della sessualità che il mondo trasforma nella sua merce primaria - quella che permette di vendere tutte le altre. L'amore è il miracolo di essere un giorno intesi sin nei nostri silenzi e di intendere in cambio con la stessa delicatezza: la vita allo stato puro, fine come l'aria che sostiene le ali delle libellule e che si rallegra della loro danza.”
Tutti i brani sono da “Resuscitare”, anima mundi edizioni, mentre l'immagine è tratta dalla pagina fb dell'autore.
Questa volta manca quindi per voi “l’indovinello”, ma aspetto commenti sulle impressioni lasciate da questa penna dolcemente incisiva.
(Per chi ne ha ancora la curiosità, l’autore del brano precedente è Bertolt Brecht, che ha tratteggiato in questi versi un episodio vissuto insieme al figlio mentre si trovavano in esilio nell’isola danese di Fionia)