Cosa ascoltare in streaming - gli scompaginati

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Cosa ascoltare in streaming

TV&RADIO TIPS

... IL DISCO MISTERIOSO l'ho messo anche qui. Chi sa dirmi cosa è?


 

MAPPAMONDO RADIO!

Andate su questo sito e non crederete ai vostri occhi/orecchi

http://radio.garden/visit/bridgetown/8K5sPmvA

Mario


SESTETTO DI BRAHMS

https://www.youtube.com/watch?v=5BWOHlEyHcs&t=44s


Sublime, grazie a chi lo ha proposto!

Mario

https://youtu.be/3NbQkyvbw18

BOB DYLAN A SORPRESA CON LE MEMORIE DI AMERICA

di Gino Castaldo


Il brano “Murder most foul” pubblicato in rete di Gino Castaldo Ecco cosa fa di questi tempi un premio Nobel per la letteratura: canta, col passo tragico dell’aedo, scava nella storia e tira fuori emozioni profonde a partire da un evento che ha segnato per sempre l’America. Bob Dylan, alla sua maniera enigmatica e mai diretta, per parlare dei mali del presente tira fuori dal cassetto una lunga elegia scritta in ricordo di John Kennedy, ammazzato come un cane davanti agli occhi di tutti il 22 novembre del 1963, canta, anzi mormora, recita per quasi diciassette minuti un lamento che sembra sciogliersi passo dopo passo nel racconto dell’America, nella memoria dei giorni dell’infamia e dei sogni perduti. Murder most foul, è apparsa a sorpresa nelle piattaforme di tutto il mondo. accompagnata da un breve lancio social dello stesso Dylan che su Twitter ha scritto: “Questa è una canzone inedita che abbiamo registrato qualche tempo fa e che potreste trovare interessante. State al sicuro, siate scrupolosi e che Dio sia con voi”. Niente di più, ma è già molto rispetto alla proverbiale riservatezza del personaggio. C’è rabbia, furore, come se Dylan fosse oggi davanti al corpo martoriato del Presidente, come fosse una ferita ancora aperta e sanguinante, ed evoca un senso di tragedia già dal titolo, verosimilmente ispirato alla scena dell’Amleto in cui al giovane principe appare il fantasma del padre che definisce la propria morte esattamante come “murder most foul”, “il più spregevole dei delitti”, perché commesso dal fratello per pura brama di potere. L’omicidio più infame è quello del fratello che uccide il fratello, e nel pezzo di Dylan c’è la coscienza sporca dell’America che ha ucciso uno dei suoi figli prediletti, lo racconta alternando riferimenti all’imboscata di Dallas con frasi del presidente (“non chiederti cosa il paese può fare per te”) e frasi di canzoni, scivolando gradualmente in una litania di memorie che ricorda i montaggi delle sue canzoni anni Sessanta, incasellando una montagna di iridescenti citazioni che sembrano il pantheon dell’immaginario musicale del tempo: Elvis Presley, Simon & Garfunkel, gli Who di Tommy con la loro Acid queen, non senza arguzie in sottotesto come quando dice “i Beatles stanno arrivando, loro ti stringeranno la mano” ricordando che la conquista dell’America da parte dei Beatles avvenne proprio col pezzo I want to hold your hand. Successe nei primi giorni del 1964, a poca distanza dalla barbara uccisione di Kennedy, tanto che da molti quel ciclone fu interpretato come un esplosivo desiderio di consolazione da parte dei giovani americani. E non rinuncia a qualche maliziosa ironia quando dice “andrò a Woodstock” quando è risaputo che lui, pur abitando a due passi dalla zona del festival, non volle partecipare, e infine evoca il leggendario deejay Wolfman Jack e in una lunga coda gli chiede di suonare pezzi, alcuni celebri come Another one bites the dust altri praticamente sconosciuti come The old rugged cross, o Dumbarton’s drums presi dal folklore americano, chiede Etta James e John Lee Hooker, vuole Charlie Parker e Thelonious Monk, e la ripetizione della richiesta diventa come una preghiera laica, come se dicesse: padre nostro Wolfman Jack dacci oggi la musica capace di riscattarci dall’orrore e dall’infamia. 

Qualcuno suggerisce di ascoltare....

Da parte di Marta il brano di oggi, dal Sudafrica con furore, per mettere il buonumore


https://youtu.be/PCa8RxaOPW8


Grazie Marta, è davvero bellissimo!
Valeria

Chi conosce i finnici LENINGRAD COWBOYS ?

Qui sono in una loro classica performance con il Coro dell'Armata Rossa.


www.youtube.com/watch?v=sGvcBPdtGdA

FASE 2 TRA PAURA E RESPONSABILITA'


cari amici, due mercoledì fa ho ascoltato una puntata di “Tutta la città ne parla” su radio3 particolarmente riuscita. Il tema, il cambiamento progressivo dei nostri comportamenti, del modo di relazioniarsi soprattutto, nel momento in cui ci inoltriamo nella “fase 2”. La sto riascoltando e mi sembra valga la pena di proporla anche a voi. Ospiti davvero di qualità, ho apprezzato in particolare gli psicoterapeuti Pellai e De Maio, lo scrittore Fabio Genovesi e la filosofa Elena Pulcini. Ecco il link, per chi avesse piacere. Silvia


https://www.raiplayradio.it/audio/2020/04/TUTTA-LA-CITTAapos-NE-PARLA-9166e254-4d9f-4d1f-9915-67286103d6a4.html

Gli Scompaginati - circolo di lettura - via assarotti 39 - genova ITALY
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