PREMIO STREGA 2020
I LIBRI CHE ABBIAMO LETTO
(Cliccate sulle copertine per leggere i commenti)
Gli Scompaginati di Genova, hanno deciso di andare controcorrente e premiare un esordiente dando il loro voto a Febbre, di Jonathan Bazzi, che (e qui cito una delle nostre lettrici) “ sa affrontare con ottima misura e in modo non banale un tema autobiografico in cui l’esercizio alla diversità e all'esclusione diventa poi l'arma più potente per affrontare - e apparentemente vincere- l'emarginazione sociale generata dalla sieropositività HIV”.
Ha scritto poi un’altra lettrice:
“Febbre, opera prima del trentacinquenne Jonathan Bazzi, ha già vinto un sacco di premi.
Libro dell’anno di Fahrennheit nel 2019, ne ho ascoltato per caso la lettura “Ad alta voce” su radio 3 (link…) e mi ha catturato: l’incisività della prosa, l’attualità dei temi.
La malattia, incertezza e spaesamento. La vulnerabilità, la diversità. La periferia, i suoi codici, il degrado, il rapporto con il “centro”. La passione, i sogni, il pop. L’infanzia la famiglia i rapporti tra i sessi l’omosessualità. La violenza, internet, il maschilismo, la migrazione, lavoro e università.
Bazzi racconta con stile asciutto e personale, un continuo presente che alterna e sovrappone epoche e contesti di una vita dove tutto resta intrecciato, e come bollato da un marchio di nascita malgrado tutto ineludibile: a partire dalla storia dei genitori, dove “io sono il precipitato imprevisto di una storia durata niente”; dall’essere nato e cresciuto a Rozzano, dove cultura e sensibilità rappresentano una diversità inaccettabile: “me ne sono andato, ma è ancora tutta qui. Ho i suoi palazzi affastellati sul petto, i miei piedi continuano a camminare per le sue strade. (…) Le sue urla in napoletano e in pugliese, le parolacce, le risate scomposte. (…) Con la paura che arrivino i maschi”.
C’è una bella dialettica tra la voce narrante, intima e soggettiva -quasi un flusso di coscienza-, e il modo tutto sommato oggettivo e distaccato di definire il quadro della realtà narrata, che sembra costruirsi da sola sulla pagina attraverso dettagli rivelatori: “Per un certo periodo, verso la metà degli anni Novanta, Rozzano viene presa d’assalto dai rappresentanti di Forza Italia. Vengono le signore candidate nelle liste comunali (…) in pelliccia e tacchi a spillo. Si presentano proprio nella piazza del comune oppure al mercato del sabato o del martedì, in mezzo alle mamme e alle nonne che escono dal pam (…) con le code di cavallo mezze disfatte e tenute in piedi da mollette color evidenziatore.”.
Ho amato questo libro, che appassiona raccontando senza retorica aspetti della diversità umana e sociale. Mi piacerebbe che vincesse il premio, e sono curiosa di scoprire se Bazzi riuscirà a scrivere con la stessa forza anche oltre la propria vicenda autobiografica.”
3
recensioni
francesca Odone
01 Lug 2020
Insomma ha vinto la maggioranza...
Vi aspetto giovedì con mascherina e senza assembramenti per la diretta dell'assegnazione dello Strega da me. Ci sono alcuni posti ancora disponibili
Francesca
Vi aspetto giovedì con mascherina e senza assembramenti per la diretta dell'assegnazione dello Strega da me. Ci sono alcuni posti ancora disponibili
Francesca
francesca Odone
01 Lug 2020
Non ero d'accordo ieri sera a votare un esordiente e speravo di poter influenzare i pochi votanti dall'alto della mia pluri lettura dei finalisti. Sono anche contraria all'affermazione della attualità del tema trattato dalla febbre avessi potuto insistere e lo faccio adesso ... Daniele mencarelli è stato sicuramente più attuale nel tema affrontato, anche se è vero che la scrittura di Febbre è forse più letteratura
Patrizia Veroli
01 Lug 2020
Bravi!