Commenti 1-3 - gli scompaginati

Vai ai contenuti

Commenti 1-3

I LIBRI CHE ABBIAMO LETTO
I vostri commenti su "La misura del tempo"
- / 5
4 recensioni
0
0
0
0
0
Alessandra
12 Giu 2020
Anche io voto 2 stelle x questo libro di Carofiglio. Meno coinvolgente di altri suoi romanzi, alcuni interessanti pensieri e riflessioni sullo scorrere del tempo ma troppo giuridico nel suo insieme. Peccato perché la sua scrittura mi piace
Molly
12 Giu 2020
Mi piace Carofiglio ma in questo libro mi ha trasmesso poco. Troppo incentrato sul processo, poco avvincente.
Peccato, l'ho iniziato con interesse ma mi ha deluso.
Iolanda
12 Giu 2020
Un libro molto semplice, non all'altezza di altri. Un intreccio abbastanza banale accostato a una bella storia d'amore giovanile con alcune riflessioni profonde e interessanti. Tanta terminologia legale, troppa per i miei gusti.
Autore e persona che mi piace davvero tanto, ma questa volta non ha dato il meglio.
Irene
12 Giu 2020
È uno dei miei autori preferiti e adatto al pubblico dello Strega
I vostri commenti su "Ragazzo italiano"
Non sono presenti ancora recensioni.
0
0
0
0
0
I vostri commenti su "Il colibrì"
3.0 / 5
9 recensioni
0
3
1
1
1
chiara
07 Apr 2021
speravo con questo libro di riconciliarmi con questo Autore tanto stimato e conosciuto,ma ancora una volta, la scrittura di Veronesi non mi e’ piaciuta: periodi non curati, linguaggio banale. Alcune parti mi sono sembrate superflue e disorganiche. La nipote risulta essere un personaggio irreale che mal si concilia con la schiera degli altri protagonisti.La rappresentazione di questa borghesia grigia, stanca e polverosa ha fatto il suo tempo... ho finito il libro a stento!
Adolfo
10 Giu 2020
Ha scelto la via più facile il buon Veronesi per coinvolgere il suo pubblico. Il ricercare l’attenzione scrivendo pagine riempite con drammi e sventure, dove nulla và per il verso giusto , dove ogni momento è intriso di tristezza, è tecnica utilizzata da sempre. Il lettore è coinvolto emotivamente attraverso un percorso di malinconie, un percorso che ,nel lavoro di Veronesi, raggiunge vette al limite dell’inverosimile.
Una summa di avversità quale raramente ho letto in trecento pagine di testo. L’amore infelice che lo accompagna per tutta una vita, il matrimonio con una squilibrata, il suicidio della sorella, il perduto rapporto con il fratello , due genitori che trascinano il proprio vivere insieme sino ad essere consumati dalla malattia , i problemi adolescenziali della figlia, problemi poi risolti ma poi… la figlia muore; ed ancora l’unico amico che compare nel libro è un portaiella anzi un portaiella di professione. Il file rouge di questo libro è una tristezza diffusa senza fine ,una tristezza che affanna. E sulle tristezze Veronesi indulge, si sofferma abbondantemente , le descrive nei particolari.
Manca però completamente la tragicità. Ed è un limite evidente. Manca perché il personaggio si caratterizza esclusivamente per il suo essere un’incudine, per il suo essere spugna che assorbe tutto. Non un colibri ma una spugna. Non reagisce non si lascia andare continua ad essere sempre lo stesso. C’è poco di umano in Marco Carrera e n...
Irene
25 Mag 2020
Consigliato da un amico adatto forse ad un pubblico più femminile
Roberta
25 Mag 2020
Mi è piaciuto. Per la scrittura di ritmo innovativo. Per le descrizioni di stati d’animo condivisibili. Per la
cura nel trattare di tante situazioni diverse tra loro rese in modo
sempre degne di nuova attenzione.
Alessandra
25 Mag 2020
Ecco il mio parere sul Colibri
Un libro che certamente si divora ma che a mio avviso ,pur trattando il tema del dolore in tutte le sue sfacettature ( malattie, morte, distacchi, infelicita matrimoniali) non coglie la loro essenza e per questo motivo si può leggere senza essere piu coinvolti di tanto dai drammi che racconta.
Non mi è piaciuta la figura della nipotina, troppo bella, buona,intelligente,empatica,intuitiva insomma troppo tutto. E ho trovato il finale troppo caricato e teatrale.. Mi è piaciuta invece la figura dello psicoanalista,presenza positiva in tutti i momenti di vita del protagonista. E il capitolo Shakul per me il piu bello del libro
In conclusione il libro l ho trovato abbastanza bello ma non privo di difetti e mi ha lasciato la sensazione di un romanzo costruito ad hoc per piacere non solo al pubblico ma anche e soprattutto alla la giuria dello Strega.
Voto 3 stelle ( per essere generosa)
Molly
20 Mag 2020
Bello, profondo, specchio della Vita vera con le sue disgrazie, coincidenze, sfortune e fortune, affrontate con sobria umanità. Capolavoro in alcuni capitoli, forse non tutti.
Purtroppo mi ha particolarmente infastidito
l'alternanza temporale dei capitoli, avanti e indietro con una costruzione, alle volte, un po' troppo studiata e poco intuibile soprattutto all' inizio. Ho riletto il sommario mille volte per capire se cio' che stavo leggendo avveniva prima o dopo il capitolo precedente...
Iolanda
20 Mag 2020
Commento già pubblicato
Paola
04 Apr 2020
Il commento di Iolanda da esattamente la misura del libro: si tratta di un romanzo che va assolutamente letto, per la qualità della scrittura, per l'originalità dell'architettura temporale, per la centralità esistenziale delle tematiche toccate. Veronesi si dimostra veramente abile nel raccontare la sua storia ed i suoi personaggi, nel renderli appassionanti al punto da incatenarti al romanzo nonostante il suo snodarsi sia un crescendo di sciagure. Il personaggio di Marco Carrera, poi, é uno di quelli che non si dimenticano, nonostante non abbia alcuna pretesa realistica, perché deve incarnare, e perfettamente incarna, un'attitudine esistenziale di resistenza al destino avverso che non può che suscitare sconfinata ammirazione ed empatia. Perché l'asse portante del romanzo è costituita appunto da un'indagine sulla capacità di sopportazione e di adattamento al dolore dell'essere umano, e sulle strategie che gli permettono di sopravvivere (spesso, le più bizzarre ed incomprensibili, ma basta che funzionino....). Ed in questa arte del "galleggiamento" sul dolore che la vita inevitabilmente ci infligge il nostro Marco Carrera é senz'altro un campione olimpionico....
Condivido con Iolanda anche la critica del finale, davvero decisamente troppo, volutamente, strappalacrime, mentre la storia d'amore incompiuta e prevalentemente epistolare tra Marco e Luisa non mi é sembrata di troppo perché una storia d'amore così - idealizzata, romantica, ma a distanza di ...
Iolanda
03 Apr 2020
Il nuovo romanzo di Sandro Veronesi è un inno alla vita (subita).
La storia narra le vicende di Marco Carrera dagli anni 60 al 2030, anno della sua morte. Nasce e vive da bambino e da ragazzo in un contesto colto e progressista con genitori che si circondano di cose belle, preziose, di design, frequentano la migliore elite intellettuale di Firenze, trascorrono le vacanze nella esclusiva Bolgheri. Ma è da questa famiglia così apparentemente felice che nasce il cuore del romanzo che sostanzialmente è: il dolore.
Con una prosa potente, ricercata, leggera e ironica l’autore ci racconta drammi immensi, i peggiori che si possano immaginare, ma lo fa con una tecnica che aiuta molto a leggerli senza disperarsi: usa il tempo per etichettare i capitoli senza alcun ordine, alternando quindi momenti molto diversi che fanno perdere la “pesantezza” del tema generale.
E allora perché un inno alla vita? Perché il colibrì (nomignolo infantile del protagonista) è l’unico uccellino al mondo che riesce a star fermo battendo velocissimo le ali, non perde mai la rotta, non crolla, resiste, non si muove insomma, neanche quando la sua caduta sarebbe più che giustificata. Così è Marco Carrera, un uomo che ama la vita, la subisce, ma allo stesso tempo la percorre con passione e con forza.
Il libro alterna dialoghi, riflessioni, liste, lettere e tantissime citazioni (poesia, prosa, musica, teatro); queste ultime vengono spiegate dall’autore stesso e dimostrano...
Gli Scompaginati - circolo di lettura - via assarotti 39 - genova ITALY
Gli Scompaginati - circolo di lettura via assarotti 39 - genova ITALY
Torna ai contenuti