Paolo Brovelli
I NOSTRI OSPITI
Gentile è
stata Valeria, e gentili voi, gli Scompaginati, a invitarmi a espormi qui, sul vostro
sito. Grazie.
Dunque,
eccomi qui, fisso sulla carta, anzi no, fermo su uno schermo, anche se di preferenza
sono in movimento. Ma tant’è, per scrivere bisogna sempre prendersi una pausa
dall’azione, dal movimento.
Mi
chiamo Paolo Brovelli, ho passato il mezzo secolo di vita e trascorso ben più
di tre decenni a mantenermi vivo perseguendo interessi, sogni, passioni. Refrattario
alla stanzialità, al viaggio ho adattato la mia esistenza. All'esplorazione,
allo studio sul campo… allo spostamento. Così, dai diciott’anni alimento la mia
bramosia per avventure geografiche d'ogni tipo. Ho viaggiato su due, tre o
quattro ruote per tutta Europa e fino in Africa e ai confini dell’Asia… Persino
in America. Ho girovagato libero come l’aria, da un trasporto all’altro, da un
continente a un altro. Su un motorino fino nel deserto libico o su un Ape
Piaggio fino in Cina, o attraverso il Sahara coi mercanti di bestiame insieme
ai migranti, su un camion di cent’anni fa. Ho avuto tanti amori, a seconda dei
sentieri della vita: Italia ed Europa prima, per partir dalle radici. Poi
fuori, nelle lontananze vere: il Vicino e Medio Oriente, l’Asia centrale e
meridionale, l’Africa, e l’America Latina, che ritorna spesso, con lunghi
soggiorni in Brasile, dal 1986, presso la famiglia di mio padre, espatriato a
San Paolo in quegli anni, e a Città del Messico, dal 2008, luogo di nascita del
mio unico figlio, per molti anni divenuta casa mia. Editor,
studioso di linguistica e insieme traduttore professionista da quattro lingue
imparate per la passione di mescolarsi al mondo, leitmotiv del mio viaggiare, ho
tradotto diversi libri, anche di viaggio, come Fiume di sangue. Un viaggio nel cuore infranto dell’Africa, di Tim
Butcher, sul Congo (Milano, Corbaccio, 2009) o Z. La città perduta, di David Grann, sull’Amazzonia (Milano,
Corbaccio, 2010, da cui è stato tratto il film Civiltà perduta di James Gray, nel 2016). ‘Geografo viaggiante’, da
tempo scrivo di viaggio come pubblicista e autore, perché era ora di restituire
un po' di quel che ho spremuto dai miei studi e dal mio peregrinare. Lo stesso
principio per cui ho cominciato ad accompagnare gruppi nelle regioni del
pianeta più amate: trasmettere conoscenza ed esperienza con l'entusiasmo
dell'amor del viaggio, del mondo, delle genti.
Così, dopo
il compendio Storia delle città italiane
del 1996 (Milano, Vallardi), nel 2007 pubblico il mio primo vero libro, Sulle ali di un Ape - Da Lisbona a Pechino
in 212 giorni (Milano, Corbaccio), racconto della mia Spedizione EurAsia
del 1998, in Ape Piaggio lungo la Via della Seta. Un viaggio che ha cambiato la
mia vita, e probabilmente anche quella del nostro comune amico Giorgio Martino,
caro e insostituibile compagno di viaggio in questa avventura! Nel 2014 seguirà
il volume In viaggio con l'infame – Sulle
tracce dell’uomo che inventò il Brasile (Milano, Corbaccio), nel quale
ripercorro l’impresa d’un grande esploratore secentesco portoghese nelle zone
interne del Sud America e in Amazzonia. Del 2015 è Dentro l'Africa… con le parole, il percorso impressionista della
tappa da Città del Capo (Sudafrica) a Malindi (Kenya), di un giro del mondo in
auto (Brescia, 7Milamiglialontano).
La mia
ultima fatica, Parole e polvere (Cierre, Verona) ha visto la luce nel
2017. È una raccolta di brani sciolti, che compongono un giro del mondo
virtuale attraverso luoghi, città, persone, aneddoti, impressioni… con un
piglio poetico, emozionale. È stato in quell’occasione che vi ho conosciuto,
con una lettura pubblica a casa di Valeria.
Dal 2008,
poi, ho cominciato a collaborare con la rivista “Azione!”, settimanale
d’attualità del Canton Ticino (Svizzera), per il quale pubblico articoli a
tutto campo nella rubrica dedicata ai viaggi. Agli stessi anni risale la
pubblicazione di contributi in volumi collettivi, come “Finalmente libero!
Riflessioni su un viaggio itinerante”, in AA.VV., Segni e Sogni dell'Emigrazione (Roma, Eurilink University Press,
2009), a cura di Tiziana Grassi e Catia Monacelli, o “L’estasi della scoperta.
Trovare l’Eldorado in un catino di fango”, sulla Bolivia amazzonica, in AA.VV.,
Memoria, identità, luogo. Il progetto
della memoria (Milano, Maggioli, 2012), a cura di Davide Borsa.
Come
accompagnatore turistico, dal 2010 viaggio in media un terzo dell’anno con
National Geographic Expeditions, per speciali itinerari turistico-esplorativi che
spesso programmo personalmente, soprattutto nell’Asia interna e nell’America
Latina. Perché viaggiare allunga la vita, e le "ore del viaggiatore"
valgono sette volte di più di quelle normali… come per i cani.