Le vostre opinioni su VERSO IL PARADISO - gli scompaginati

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Le vostre opinioni su VERSO IL PARADISO

I LIBRI CHE ABBIAMO LETTO
3.5 / 5
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Valeria
25 Set 2022
Avevo trovato intenso e travolgente Una vita come tante: era stato facile farsi catturare dalla storia, lasciarsi coinvolgere dai dolori e dalle speranze dei suoi protagonisti. Ma quel libro correva su un solo binario, mentre questo corre su molti: le tre storie, e poi le storie dentro le storie, tanti sfasamenti temporali e tanti diversi personaggi. Che sono di volta in volta uno dei possibili esiti delle sliding doors della storia precedente, oppure una lontana eco di un suo personaggio omonimo; i temi dell’omosessualità, dell’identità hawaiana, della genitorialità inadeguata e assente come costante sfondo delle diverse vicende.
La terza delle quali, cui l’autrice dedica dedica sostanzialmente metà libro, ne diventa la chiave di volta.
Nella New York desertificata dalle pandemie del terzo millennio, disarticolata e stravolta da una dittatura sanitaria, i due personaggi di Charlie e del nonno diventano gli emblemi della incolmabile distanza che comunque può separare persone legate da profondi affetti.
Un libro denso e stratificato, che merita di essere riletto (accettando con maggior pazienza la lunga parte dal sapore “fantascientifico” che costruisce lo sfondo della terza vicenda) per poterne accoglierne tutta la ricca complessità.
Due righe per la potente immagine finale: quel sorvolo dell’oceano drammatico e sfumato di un trionfo quasi crudele mi ha riportato alla memoria l’ultima pagina di Moby Dick.
Iolanda
29 Ago 2022
"Verso il paradiso" è un libro triplo: nella prima e soprattutto nella terza parte (che poteva benissimo essere un libro a parte) ho ritrovato il coinvolgimento emotivo, l'angoscia, la speranza, il ritmo serrato di "Una vita come tante" . Nella seconda parte ho fatto fatica.
Il libro è molto originale, i personaggi, con gli stessi nomi, sono collocati in tempi diversi ma in spazi e luoghi uguali. Spiccano le figure dei nonni (che personaggio stupendo quello del terzo libro!), i temi sono tanti, le vicende tantissime, ho finito il libro da un po' e sto ancora riflettendo sulle stesse domande che ci pone Costanza.
Decisamente troppo lungo, la prosa assolutamente di valore, ma le lungaggini (cito Mario) sono eccessive.
Costanza
25 Ago 2022
Cosa vuole dirci Hanya Yanagihara quando ci racconta dei matrimoni combinati fra persone dello stesso sesso nell’alta società di New York alla fine del XIX secolo? Qual è il messaggio della scrittrice nel descriverci la solitudine del babbo di David trascinato in un’utopia troppo grande nelle isole Hawaii per contrastare il regime americano? E ancora, la pressione crescente e inesorabile della politica governativa di fine XXI secolo, le vite non vissute per la paura di una nuova pandemia, gli spaventosi laboratori dove non si parla o i condomini dove l’acqua viene razionata e se il rubinetto perde si deve chiamare l’amministratore per non essere segnalati come sperperatori di un bene prezioso. Vuole metterci in allarme sul significato di quello che noi stiamo vivendo o deridere coloro che si interrogano sui fili che hanno mosso le vicende politiche degli ultimi anni? Vuole, ancora una volta, aprirci alla varietà delle sofferenze dell’animo umano o trasportarci in un mondo impossibile stimolando con abilità la nostra immaginazione? Ci invita a riflettere sulla nostra cultura bigotta nel gestire la questione delle coppie omosessuali o dà per scontato che il problema sia ormai superato?
Questo romanzo non mi è piaciuto come “Una vita come tante” ma mi ha stupito e rapito e continua a lanciarmi domande aperte.
Mario
20 Lug 2022
Il giovane David ed il maturo Charles si rincorrono attraverso i secoli, condannati da uno strano karma a rivivere sempre, in maniera sempre diversa, il loro appassionante e complicato rapporto. Li incontriamo dapprima nella New York di fine '800 (ma siamo in una ucronia in cui la secessione ha avuto luogo, e negli Stati Liberi del nord est le famiglie più facoltose organizzano matrimoni combinati tra rampolli dello stesso sesso). Poi li ritroviamo alla fine del XX secolo, in un contesto molto più realistico. Infine, sono tra i protagonisti della terza parte, che ci racconta cosa sarà del mondo nella seconda metà del nostro secolo.
Se l'unità di tempo è polverizzata, quella di spazio è ferrea: siamo sempre nella grande casa di Washington Square dove sono ambientate tutte le storie principali. N. fa sfoggio di un talento narrativo immenso, e si fa perdonare volentieri qualche lungaggine di troppo. Ciò che mi è piaciuto di più è la capacità di costruire mondi alternativi governati da logiche per noi assurde, alla luce delle quali le vicende dei personaggi acquistano un significato sempre originale, a volte sorprendente. Ma naturalmente non si tratta solo di un gioco letterario: il romanzo tocca in maniera potente le emozioni del lettore, costringendolo a riflettere sui rapporti tra libertà e condizionamento sociale, sul senso della vita, sul disperato bisogno di essere amati che abbiamo tutti quanti.
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Gli Scompaginati - circolo di lettura - via assarotti 39 - genova ITALY
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