Le vostre opinioni su L'ULTIMO ARRIVATO
I LIBRI CHE ABBIAMO LETTO
4 recensioni
IOLANDA
08 Set 2023
Passare direttamente da Mc Ewan a Balzano è stato uno shock....il confronto mi ha probabilmente condizionata e il risultato è che questo libro non mi è piaciuto. Sebbene l'argomento sia di impatto, l'ho trovato banale, piatto e troppo semplice nella trama, nella costruzione e soprattutto nella prosa. Ho apprezzato molto Balzano in "Resto qui" e "Quando tornerò", ma questa volta mi ha deluso.
Costanza
07 Ago 2023
Un libro essenziale e una scrittura asciutta per raccontare un mare di emozioni non concesse, nemmeno queste, oltre la dignità, la vita, l’amore. Molto dolore nelle esistenze di “Pelleossa” e dei suoi compagni di ventura e molte ingiustizie. Balzano vuole aprirci gli occhi su un dramma che non appartiene solo al passato o anche invitarci a riflettere sulle nostre possibilità e su come le stiamo utilizzando in questo soffio che è il passaggio in terra? O forse vuole suggerirci che in ogni condizione, ruolo, fase di vita si può piantare un fiore come fa il portiere di una grande società nel susseguirsi di grigie sconfitte collezionate da Peppino in cerca di lavoro? “Ma questo mi sa che è Gesù Cristo in giacca e cravatta perché non si scandalizza minimamente né fa lo sguardo giudicante”. Mi è piaciuto, il voto giusto per me sarebbe tre e mezzo, ma non si può e oggi mi sento generosa perché da domani sarò in vacanza!
Irene
07 Ago 2023
Ho apprezzato questo autore solo dopo averlo conosciuto nei nostri incontri. Romanzo fortemente realistico, che porta in scena un fenomeno degli anni 50 che molti di noi non conoscono: l'emigrazine infantile, tema più che attuale . Libro ben scritto, umano, che condensa tanta tenerezza, malinconia, delicatezza e immedesimazione nell'io narrante di questo bambino che si trova ad affrontare la vita prima del tempo. Devo sottolineare anche la capacità di Balzano, che non è di origini meridionali, di calarsi nella mentalità del sud e nello stesso linguaggio del posto. Sembra di sentire il sapore del pane con le acciughe (di cui si nutriva il piccolo protagonista) e il freddo non solo climatico della città di Milano, un libro ben congegnato che porta a meditare per quello che è stata la nostra Italia durante il boom e quello che è ora in un'epoca di grandi immigrazioni di minori. Devo comunque dissentire da Mario perchè il personaggio tutto sommato non è perdente, anche se la vita con lui è stata dura e amara, come con altri bambini...
Mario
30 Giu 2023
Avendo letto il libro alcuni anni fa, in occasione dell'incontro con l'autore, ho ricordi non troppo precisi. Però posso riferire quel che mi resta del romanzo dopo che l'ho dimenticato (e questa è la cosa davvero importante di un libro, non credete?). Mi resta la scoperta di un fenomeno - l'immigrazione minorile dal Sud a Milano - che la nostra memoria collettiva ha rimosso. Mi resta la sensazione amara e struggente creata dalla vicenda un po' verghiana dell'ennesimo personaggio che lotta ma alla fine soccombe alla vita. Quando era venuto da noi, Balzano ci aveva detto che la chiave di lettura sta nella mancata verbalizzazione: il personaggio è perdente perchè per tutta la vita non riesce a dare parole al suo io, non riesce a mettere a fuoco ciò che gli manca e ciò che possiede o potrebbe raggiungere. Un bel libro davvero