Le vostre opinioni su L'ARTE DI LEGARE LE PERSONE
I LIBRI CHE ABBIAMO LETTO
5 recensioni
Roberta
12 Mag 2021
Finalmente l’ho letto anch’io. Milone ha una grande umanità. I suoi “pezzetti” su persone diverse e scritti secondo diversi generi letterari riescono, nn so come, a fare entrare il lettore nel reparto, a far vedere il paziente e a capire la particolare relazione terapeutica.
Iolanda
05 Mag 2021
Libro intenso e, ribadisco, intriso di dolore e ironia; a volte, a fine capitolo, mi sembrava di leggere le strisce di Snoopy…, ho sofferto e ridacchiato continuamente. Non bisogna cercare riferimenti e collegamenti, bisogna solo lasciarsi andare e far scorrere i suoi pensieri.
Difficile pensare che un uomo un po’ anziano, faccia mite, con il suo accento genovese e il suo pile rosso sia stato uno psichiatra d’urgenza!
Difficile pensare che un uomo un po’ anziano, faccia mite, con il suo accento genovese e il suo pile rosso sia stato uno psichiatra d’urgenza!
silvia bordo
01 Mag 2021
ho chiuso stamattina l’ultima pagina, col senso di nostalgia proprio del momento, ogni volta che una lettura ci ha coinvolti.
Il libro me l’ha prestato Costanza ma le pagine, quelle ormai mi appartengono!
E comunque ne ho già regalato una copia, e due le ho fatte acquistare ad amici: perchè leggerlo è un’esperienza che integra, che completa; guida attraverso l’imperscrutabile umano, e lo fa con leggerezza.
Incontrato l’autore, ho sentito gli ultimi capitoli ancora più autentici -muschio soffice sui muri, “presente, frugale, sensibile, sincero”, e “consapevole della fragilità di tutto”.
Paolo, grazie: un punto di vista prezioso.
Come l’arte di curarsi delle persone, cercando ostinatamente la strada di un legame che libera, approdando costantemente a un punto di domanda.
Cinque stelle anche solo per la corsa nella notte genovese -clack clack!- con gli zoccoli giù da Carignano: e alla fine, sul molo, inseguito e insegitore sognano lo stesso sogno.
Il libro me l’ha prestato Costanza ma le pagine, quelle ormai mi appartengono!
E comunque ne ho già regalato una copia, e due le ho fatte acquistare ad amici: perchè leggerlo è un’esperienza che integra, che completa; guida attraverso l’imperscrutabile umano, e lo fa con leggerezza.
Incontrato l’autore, ho sentito gli ultimi capitoli ancora più autentici -muschio soffice sui muri, “presente, frugale, sensibile, sincero”, e “consapevole della fragilità di tutto”.
Paolo, grazie: un punto di vista prezioso.
Come l’arte di curarsi delle persone, cercando ostinatamente la strada di un legame che libera, approdando costantemente a un punto di domanda.
Cinque stelle anche solo per la corsa nella notte genovese -clack clack!- con gli zoccoli giù da Carignano: e alla fine, sul molo, inseguito e insegitore sognano lo stesso sogno.
Valeria
30 Apr 2021
Un piccolo libro straripante di "dolore ed ironia" come ha giustamente sintetizzato Jolanda, di poesia e umanità. Una preziosa chiave di lettura per leggere dentro noi stessi attraverso le derive degli altri. Ed un ritratto fresco e inusuale della nostra amata Genova. Davvero un libro da non perdere
Costanza
24 Apr 2021
Ho letto il libro in un soffio. La leggerezza dei versi si sposa efficacemente (come nella magia di un ossimoro) con la gravità dei contenuti. Pennellate sapienti ti lasciano intuire i percorsi tortuosi di ognuno dei personaggi e la crescita faticosa e impervia del protagonista uomo e medico. Non mancano l’ironia (esemplare il pezzo sul “mugugno genovese”!), la franchezza e la semplicità con cui l’autore ti trascina in un mondo doloroso che è stato tutto per la sua intera vita lavorativa e di cui lui inevitabilmente si è sentito parte attiva, non solo come medico. Struggente.