Le vostre opinioni su FURORE - gli scompaginati

Vai ai contenuti

Le vostre opinioni su FURORE

I LIBRI CHE ABBIAMO LETTO
3.8 / 5
6 recensioni
3
0
2
1
0
Valeria
13 Mar 2022
Che storia, potente e universale. Una storia vecchia di 90 anni, eppure così attuale, così urgente. Perché allora, negli Stati Uniti degli anni 30, come oggi, in tante altre parti del mondo, sono la fame e la disperazione a mettere in marcia intere popolazioni. È tutto il romanzo è una lunga, disperata marcia, di una famiglia che si assottiglia sempre di più, sempre più vinta dal dolore e dalla tragedia, ma che fino all’ultimo non smette di dare con generosità il poco che ha. Confesso di aver pianto all’ultima pagina. Un capolavoro che oggi proprio oggi, ha tanto da insegnare.
Costanza
02 Feb 2022
La sua rassicurante lunghezza non corrisponde, a tratti, a un ritmo adeguato. La storia è molto semplice nella sua complessità storica e sociale. Mi ha ricordato i romanzi di McCarthy nelle ambientazioni, così come Dahl (la scena delle macchine vendute usate per truffa mi rimanda tanto al babbo di Matilde). La cosa che mi ha colpito di più è quanto il racconto (che si tende ad attribuire a un mondo passato) sia invece così drammaticamente attuale. Evoca i 38 milioni di persone che oggi soffrono la fame così come le mamme afghane che per sfamare i loro figli vendono i propri organi. Oggi, ahimè..
Patrizia Del Carretto
17 Gen 2022
A me Furore è piaciuto moltissimo, forse uno dei libri più belli che abbia mai letto.
Il lungo viaggio per la sopravvivenza della famiglia Joad attraverso una terra spesso ostile è una continua emozione.
I componenti della famiglia lottano per rimanere uniti e anche nei momenti più difficili non perdono la loro dignità e umanità.
Le ultime pagine mi hanno lasciato senza parole.
CLELIA
16 Gen 2022
La qualità che a mio avviso prevale su tutte è la meravigliosa capacità di immedesimarsi nelle persone, nella natura, nelle cose, negli animali, che continuamente moltiplica i punti di vista, dalle sensazioni della terra che viene arata, allo spaesamento del benzinaio che si interroga sul cambiamento in corso, dall’occhio dall’alto sulla Storia al predicatore che si pulisce le dita dei piedi. Steinbeck dà vita a situazioni e cose su cui normalmente non ci attardiamo, e questa terza o quarta dimensione è stata per me la ricchezza del libro. Mi viene in mente Carlo Cattaneo quando nelle prime pagine di Notizie sulla Lombardia restituisce vita alle rocce e alle pianure che hanno tempi troppo diversi dai nostri, o, alla scala opposta, la Byatt quando in Possessione riscatta un bicchiere d’acqua dall'inerzia che normalmente gli attribuiamo, con il pullulare della vita microscopica. Steinbeck copre tutti i livelli intermedi.
Irene
09 Gen 2022
L'ho votato perché è un libro ereditato da mio padre, sono contenta di averlo letto e avere trovato le sue note a margine, la storia potrebbe anche essere concettualmente attuale, ma ho trovato la narrazione prolissa e ripetitiva, uno script cinematografico. Delusa.
Mario
07 Gen 2022
Ho letto Furore come un grande romanzo storico che, proprio per il ritardo con cui viene al mondo, riesce ad arricchirsi di suggestioni e addirittura di presagi relativi a fenomeni culturali diversissimi. Ci ho trovato echi del romanzo naturalistico e delle ballate di Woody Guthrie, dell'apologo brechtiano come degli affreschi dickensiani, del realismo magico e del road movie. Lo stile è diversissimo, ma l'approccio mi ha ricordato a volte i Promessi Sposi, a volte Gomorra. In questo senso il libro mi è parso perfettamente a cavallo tra l'Ottocento e quello che i dotti chiamano "il secolo breve", tra il socialismo utopista e la caccia alle streghe.
Quanto ai contenuti, per me questo libro, scritto in un momento sospeso nella Storia, ha la Storia per argomento e anche come effettivo protagonista: le vicende della famiglia Judd narrate nei capitoli pari non sono altro che la conseguenza, direi quasi l'applicazione paradigmatica, di ciò che succede nel vero romanzo, che è quello formato dai capitoli dispari (e questo si vede anche dallo sconvolgente finale aperto, di cui mi farà piacere parlare con voi). L'effetto per il lettore è quello dell'occhio di Dio, che coglie contemporaneamente l'insieme ed il dettaglio, le cause e gli effetti, i movimenti delle masse e quelli dei piccoli uomini. E tutto questo senza nessuna concessione al sentimentalismo, all'enfasi, allo psicologismo. Vorrei citare la scena del gabinetto nel cap. 26, ma non ho più spazio a disposizione...
Gli Scompaginati - circolo di lettura - via assarotti 39 - genova ITALY
Gli Scompaginati - circolo di lettura via assarotti 39 - genova ITALY
Torna ai contenuti