Le vostre opinioni su AUTUNNO - INVERNO - PRIMAVERA
I LIBRI CHE ABBIAMO LETTO
Questo libro ce lop ha proposto Pala, che ce ne ha raccontato così:
Voglio oggi segnalarvi una scrittrice scozzese, Ali Smith, molto apprezzata nel mondo anglosassone e meno conosciuta da noi. Classe 62, dichiaratamente lesbica, affetta (dice lei) dalla “sindrome da fatica cronica” (!!), é un personaggio molto carismatico e, soprattutto, con idee molto chiare sulla letteratura.
E' attualmente impegnata in una quadrilogia, di cui ha già pubblicato in Italia “Autunno”, “Inverno” e “Primavera”, il primo dei quali scritto durante la campagna referendaria esitata nella “Brexit”.
Lo spunto di partenza della quadrilogia è infatti costituito dall'idea di scrivere libri legati all'attualità, al presente, anzi dei libri che quasi precorrono gli eventi. Per la Smith la scrittura riflette sempre il momento presente, anche quando é fiction storica, o distopia alla Atwood.
Ma oltre che sull'attualità, l'interesse narrativo della Smith é focalizzato sul dialogo, che é per lei il momento da cui scaturisce la vita, la storia; anche nei dialoghi rabbiosi, litigiosi, c'è forza, c'é vita, c'é narrazione; per Smith il linguaggio é la cosa più importante perché contiene tutta l'esperienza umana, le cose dette e non dette, quelle che possono essere dette e quelle che sono indicibili, e non sarà mai soppiantato dalla tecnologia perché questa non potrà mai eliminare la metafisica della nostra esistenza umana, ovvero il fatto di dover morire dopo aver vissuto.
Smith é anche convinta che la fiction sia nata per aiutarci a comprendere le verità difficili, e questo a partire dai miti, che resistono nei secoli perché ci dicono la verità sull'esperienza umana; noi viviamo di narrazioni, quelle della famiglia, quelle della politica, l'importante è non limitarsi ad una sola.
In “Autunno” Smith mette a confronto un centenario ed una giovane donna, legati da un'intensa amicizia nonostante la differenza d'età, affidando al primo il compito di spiegare alla seconda la differenza fra l'arte di inventare la realtà – che é la letteratura – e la menzogna. Il “Guardian”, nell'eleggerlo libro dell'anno,scrive di Smith: “It' s hard to think of another contemporary writer so adept at splicing the ordinary and the marvellous”.
In “Inverno” l'attenzione di Smith si sposta sulla complessità dei rapporti famigliari, fotografando una riunione natalizia in una villa in Cornovaglia, in cui il figlio (professione: blogger), appena lasciato dalla fidanzata che doveva presentare alla carismatica ed arci - capitalista madre imprenditrice, arruola una misteriosa sconosciuta per sostituirla, così innescando una tre giorni di scontro e confronto tra diverse generazioni, mentalità e culture.
In “Primavera”, infine, Smith affronta il tema della resilienza, mettendo in scena un regista televisivo in piena deriva esistenziale (per un divorzio disastroso che gli ha sottratto la figlia, per la prematura morte della sua sceneggiatrice/migliore amica, per disamore professionale), e una giovane donna che lavora come agente di sicurezza in un centro di detenzione di immigrati senza documenti in attesa di rimpatrio, in crisi identitaria per il disumano, degradato contesto lavorativo: i due convergono in un paesino scozzese, dove si verificherà per entrambi l'inaspettato e salvifico incontro con Florence, una carismatica dodicenne dalle origini misteriose, figlia di una migrante morta nel Mediterraneo....
Buona lettura!
2 recensioni
Clelia
02 Nov 2020
COMPLETO QUI IL PEZZETTO MOZZICATO. Balorda la storia della faccina volante all’inizio di Inverno. Voi ne avete capito il senso e il ruolo?
Clelia
21 Set 2020
Ho letto volentieri Autunno, Inverno e Primavera, tutti di seguito, ma oggi, a distanza di due, mesi mi sembrano un po’ evaporati. Ali Smith ha una scrittura originale, che trovo divertente, e un modo di impostare i romanzi che potrei riassumere in una domanda: “what if..?”. Costruisce una scena abbastanza reale, una situazione piuttosto atipica, e ci colloca due o tre personaggi, sempre abbastanza sghembi, fra i quali sembra improbabile, se non temibile, qualunque interazione.
I dialoghi sono spassosi, i riferimenti ai fatti di un presente molto attuale sono spiazzanti, le storie dei personaggi affiorano per punti e la trama è tratteggiata, con omissioni che spetta al lettore completare (un po’ come succede più nel cinema che nei libri).
La risposta a “What if?” in tutti e tre i libri è che, qualunque siano contesto e premesse, la relazione fra le persone, anche le più improbabili, è sempre positiva, il confronto costruttivo e spesso risolutivo, e la presunzione di incompatibilità sempre fasulla. Si può condividere una situazione, stringere una mano, ricevere aiuto nonostante fraintendimenti e paradossi, semplicemente camminandoci sopra o guardandoci attraverso. Così come fanno il vecchio e la bambina, Sophie e la presunta fidanzata di Arthur, la secondina e il regista, il regista e la sceneggiatrice.
Irresistibili i punti in AS cui intercala una voce fuori campo, sarcastica e spiritosa. Balorda la storia della faccina volante all’i...
I dialoghi sono spassosi, i riferimenti ai fatti di un presente molto attuale sono spiazzanti, le storie dei personaggi affiorano per punti e la trama è tratteggiata, con omissioni che spetta al lettore completare (un po’ come succede più nel cinema che nei libri).
La risposta a “What if?” in tutti e tre i libri è che, qualunque siano contesto e premesse, la relazione fra le persone, anche le più improbabili, è sempre positiva, il confronto costruttivo e spesso risolutivo, e la presunzione di incompatibilità sempre fasulla. Si può condividere una situazione, stringere una mano, ricevere aiuto nonostante fraintendimenti e paradossi, semplicemente camminandoci sopra o guardandoci attraverso. Così come fanno il vecchio e la bambina, Sophie e la presunta fidanzata di Arthur, la secondina e il regista, il regista e la sceneggiatrice.
Irresistibili i punti in AS cui intercala una voce fuori campo, sarcastica e spiritosa. Balorda la storia della faccina volante all’i...